Partire dal perché. Non conta che cosa fate, ma perché lo fate
Simon Sinek
01. Smetti di Manipolare, Inizia a Ispirare: Riconosci la Differenza tra Transazioni e Lealtà
Immagina di trovarti in un mercato affollato, dove ogni bancarella vende prodotti quasi identici ai tuoi. La qualità è simile, il servizio è paragonabile e il prezzo varia di pochi centesimi. In questo scenario, come riesci a convincere qualcuno a comprare da te? E, cosa ancora più importante, come fai a far sì che torni domani, e il giorno dopo ancora, senza dover urlare più forte degli altri o abbassare i prezzi fino a non guadagnarci più nulla? Qui si svela una delle distinzioni più cruciali nel mondo del business e della leadership: la differenza tra influenzare un comportamento e ispirare un’azione. Esistono solo due modi per convincere le persone a fare qualcosa: puoi manipolarle o puoi ispirarle. La manipolazione è l’arsenale di tattiche a breve termine che quasi ogni azienda conosce e utilizza. Non è necessariamente malvagia, anzi, è così diffusa da sembrare la normalità. Pensa alla leva del prezzo. Abbassare i costi è una scorciatoia incredibilmente efficace per generare vendite immediate. Funziona, senza dubbio. Ma Sinek ci mette in guardia: è come l'eroina per un'azienda. Il "buco" a breve termine è fantastico, ma crea una dipendenza. I clienti si abituano a pagare meno e diventa quasi impossibile far loro accettare di nuovo il prezzo pieno. Si innesca una spirale al ribasso che erode i margini e trasforma il tuo prodotto in una semplice commodity, indistinguibile dagli altri. Wal-Mart ha costruito un impero su questa strategia, ma, come ci ricorda l'autore, "il prezzo ha sempre un costo", e nel loro caso si è manifestato in una reputazione spesso danneggiata da scandali legati proprio alla necessità di tagliare i costi ovunque. Poi ci sono le promozioni: il classico "due al prezzo di uno" o il "giocattolo in regalo" nella confezione. Nel mondo aziendale si chiamano "valore aggiunto", ma il principio è lo stesso. Stai offrendo qualcosa in più, spesso gratis, per addolcire l'affare e spingere alla decisione. Funzionano, certo. Ma generano lealtà? O semplicemente una transazione conveniente? L'industria stessa rivela la natura manipolatoria di queste tattiche con concetti come la "rottura" (breakage) e lo slippage, ovvero la percentuale di clienti che, per via di procedure volutamente complesse, non riscatterà mai lo sconto promesso. È quasi una "tassa sui disorganizzati", un gioco in cui l'azienda scommette sul fatto che tu non riesca a seguire tutte le regole per ottenere ciò che ti è stato promesso. La manipolazione più potente, però, è la paura. La paura, reale o percepita, bypassa la logica. Quando un venditore ti dice: "Ogni 36 secondi qualcuno muore per un attacco cardiaco", non sta vendendo cardiologia, sta vendendo la paura di essere il prossimo. Quando un consulente IT diceva "Nessuno è mai stato licenziato per aver scelto IBM", non vendeva tecnologia, ma la paura di fare la scelta sbagliata e perdere il posto. La paura ci spinge ad agire per evitare una conseguenza negativa, ma è una motivazione che nasce dall'ansia, non dalla convinzione. All'altro lato dello spettro troviamo i messaggi aspirazionali. "Sei semplici passi per perdere peso!". "Diventa ricco in sei settimane!". Questi messaggi ci attirano verso qualcosa che desideriamo diventare. Sono efficaci, soprattutto con chi si sente insicuro o privo della disciplina necessaria per raggiungere i propri sogni da solo. Ma, come osserva argutamente l'autore, un messaggio aspirazionale può farti iscrivere in palestra a gennaio, ma serve l'ispirazione per farti andare tre volte a settimana per tutto l'anno. Le aspirazioni stimolano l'acquisto, ma raramente un cambiamento duraturo. Infine, ci sono la pressione dei pari e la novità. "Quattro dentisti su cinque preferiscono questo dentifricio" fa leva sulla nostra paura di essere gli unici a non sapere quale sia la scelta giusta. La "novità", spesso mascherata da "innovazione", è un'altra esca potente. Il Motorola RAZR è un esempio perfetto: un telefono dal design rivoluzionario che ha venduto oltre 50 milioni di pezzi. Fu un'enorme novità, ma non una vera innovazione. Non ha cambiato l'industria, ha solo creato un desiderio temporaneo, presto soppiantato dal gadget successivo. La vera innovazione, come iTunes, cambia le regole del gioco per tutti. Confondere la novità con l'innovazione porta a un ciclo infinito di aggiornamenti che, alla fine, rende i prodotti di nuovo simili a commodity. Ricordi quando esistevano solo due tipi di dentifricio Colgate? Oggi ce ne sono trentadue. Questa non è innovazione, è una lotta per distinguersi che finisce per confondere tutti. Tutte queste tattiche – prezzo, promozioni, paura, aspirazioni, pressione e novità – funzionano. Generano transazioni. Portano a risultati misurabili nel breve periodo. Ma non creano lealtà. E qui sta il punto cruciale. C’è una differenza abissale tra un acquisto ripetuto e la vera lealtà. La ripetizione d'acquisto è quando un cliente torna da te perché offri il prezzo più basso o la promozione del momento. È un comportamento transazionale. La lealtà è quando un cliente è disposto a pagare di più, a sopportare un piccolo inconveniente o a rifiutare un'offerta migliore della concorrenza pur di continuare a fare affari con te. La lealtà è la dimostrazione che le persone non sono lì per quello che fai, ma per chi sei. L'esempio più toccante è quello di Southwest Airlines che, dopo l'11 settembre, ricevette assegni non richiesti da parte dei suoi clienti, con biglietti che dicevano: "Siete stati così gentili con me nel corso degli anni, che in questo momento difficile desidero ringraziarvi con un aiuto concreto". Quelli non erano semplici clienti; erano sostenitori. Avevano un legame emotivo con l'azienda. Questa non è una relazione che si può comprare con uno sconto. La manipolazione genera una vendita, l'ispirazione crea un seguace. La prima è una transazione, la seconda è una relazione.
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