Pensieri lenti e veloci
Daniel Kahneman
01. Governa il tuo pensiero riconoscendo la dualità tra il 'Sistema 1' intuitivo e il 'Sistema 2' riflessivo
Immagina la tua mente come un palcoscenico su cui recitano due attori molto diversi, un vero e proprio "psicodramma con due personaggi". Il primo, che chiameremo Sistema 1, è l'attore istintivo, impulsivo e straordinariamente veloce. Opera in automatico, senza sforzo e senza che tu te ne accorga. Per osservarlo in azione, basta guardare l'immagine di una persona arrabbiata: in un lampo, senza alcuna riflessione, non solo vedi un volto, ma sai che quella persona è arrabbiata e probabilmente sta per dire qualcosa di sgradevole. Questa è un'operazione del Sistema 1. È lo stesso meccanismo che ti permette di completare la frase "pane e...", di rispondere a "2+2=?" o di orientarti verso un suono improvviso. Come scrive Kahneman, "il lavoro mentale che produce impressioni, intuizioni e molte decisioni avviene in silenzio nel cervello". Il Sistema 1 è il protagonista segreto della nostra vita mentale, l'artefice nascosto di gran parte delle nostre scelte e dei nostri giudizi. L'altro attore, il Sistema 2, è l'esatto opposto. È il personaggio riflessivo, cauto e analitico che si crede il protagonista della storia. Per metterlo alla prova, prova a calcolare a mente 17 × 24. Subito avverti uno sforzo, una tensione. Devi recuperare dalla memoria le regole della moltiplicazione, mantenere in testa i risultati intermedi e concentrarti per non perdere il filo. I tuoi muscoli si tendono, la frequenza cardiaca aumenta e, come avrebbe osservato un ricercatore, le tue pupille si dilatano. Questo è il Sistema 2 al lavoro: un processo lento, controllato e faticoso. È il sé conscio con cui ci identifichiamo, quello che crede di essere al comando, che opera scelte ponderate e che ragiona. La divisione del lavoro tra questi due sistemi è incredibilmente efficiente, ma si basa su un principio fondamentale: il Sistema 2 è pigro. Preferisce seguire la "legge del minimo sforzo" e, per la maggior parte del tempo, si affida ai suggerimenti del Sistema 1 senza verificarli. Finché le cose filano lisce, il Sistema 2 adotta le impressioni e le intuizioni del Sistema 1 quasi senza modificarle. Crediamo alle nostre impressioni e agiamo in base ai nostri desideri, e di solito va tutto bene. Tuttavia, quando il Sistema 1 incontra una difficoltà o una sorpresa – qualcosa che non rientra nel suo modello di normalità, come un gorilla che attraversa un campo da basket – si rivolge al Sistema 2 per un'analisi più approfondita. L'esperimento del "gorilla invisibile" è una dimostrazione lampante di questo meccanismo: quando il Sistema 2 è intensamente concentrato su un compito (come contare i passaggi di palla), può diventare letteralmente cieco a eventi evidenti, dimostrando che siamo "ciechi all'evidenza e siamo anche ciechi alla nostra stessa cecità". Questa interazione a volte genera un conflitto. Prova a scorrere una lista di parole in cui il termine "DESTRA" è scritto a sinistra e la parola "maiuscolo" è scritta in minuscolo. Il tuo Sistema 1 legge automaticamente la parola, creando un impulso che il tuo Sistema 2 deve faticosamente reprimere per eseguire il compito richiesto (dire la posizione o il carattere). Sperimenti un conflitto tra una reazione automatica e la tua volontà di controllarla. Uno dei compiti cruciali del Sistema 2, infatti, è proprio l'autocontrollo: vincere gli impulsi del Sistema 1. L'aspetto più affascinante e a volte problematico di questa dualità emerge nelle illusioni. Guarda la famosa illusione di Müller-Lyer: anche se misuri le due linee e il tuo Sistema 2 sa con certezza che sono della stessa lunghezza, il tuo Sistema 1 continuerà a vederle diverse. Non puoi scegliere di vederle uguali. Come scrive Kahneman, "non puoi impedire al sistema 1 di fare quello che fa di norma". Questo principio non si applica solo alle illusioni ottiche, ma anche a quelle che lui definisce "illusioni cognitive". Poiché il Sistema 1 agisce in automatico e non può essere spento a piacimento, gli errori del pensiero intuitivo sono spesso difficili da prevenire. Il meglio che possiamo fare è imparare a riconoscere le situazioni in cui è probabile che si verifichino, rallentare e invocare l'analisi più faticosa del Sistema 2, soprattutto quando la posta in gioco è alta.
Citazione capitolo
"In sostanza, la maggior parte di quello che noi (il nostro sistema 2) pensiamo e facciamo origina dal sistema 1, ma il sistema 2 prende il sopravvento quando le cose si fanno difficili e di norma ha l’ultima parola."
Domande capitolo
Comprendere questa dualità è cruciale perché il Sistema 1, intuitivo e automatico, genera la maggior parte delle nostre impressioni e decisioni rapide. Il Sistema 2, pigro per natura, spesso le avalla senza un'analisi approfondita, portandoci a commettere errori sistematici (bias). Riconoscere quando è il Sistema 1 a parlare ci permette di rallentare e attivare il pensiero riflessivo del Sistema 2 nelle situazioni più importanti.
Il conflitto emerge quando una reazione automatica del Sistema 1 (come leggere una parola) interferisce con un compito che il Sistema 2 intende eseguire (come dire il colore con cui è scritta la parola). È il Sistema 2 a essere responsabile dell'autocontrollo, poiché il suo ruolo è vincere gli impulsi del Sistema 1. Questo compito richiede sforzo e attenzione, spiegando perché l'autocontrollo diminuisce quando siamo mentalmente affaticati.
Sintesi capitolo
La nostra mente è un palcoscenico 🎭 su cui si esibiscono due attori: il Sistema 1, un protagonista istintivo e fulmineo che, senza che tu te ne accorga, completa la frase "pane e..." o giudica un volto in un lampo. È l'artefice silenzioso delle nostre intuizioni. Il suo partner, il Sistema 2, è l'attore riflessivo e analitico che si affatica per calcolare a mente 17 × 24 🤔. La loro relazione si basa su una "legge del minimo sforzo": il Sistema 2 è pigro e, per lo più, si fida ciecamente dei suggerimenti del suo collega veloce. Il problema sorge con le illusioni: anche quando il tuo Sistema 2 sa con certezza che le linee di Müller-Lyer sono uguali, il tuo Sistema 1 continuerà a vederle diverse. Non puoi spegnerlo. Poiché, come scrive Kahneman, "non puoi impedire al sistema 1 di fare quello che fa di norma", siamo spesso vittime di "illusioni cognitive", errori di pensiero che possiamo solo imparare a riconoscere e a cui porre un freno invocando il faticoso aiuto del nostro io razionale.
Rispondi alle seguenti domande:
Qual è la relazione più comune tra il Sistema 1 (intuitivo) e il Sistema 2 (riflessivo) nella nostra vita quotidiana?
Il Sistema 2 controlla e corregge costantemente ogni singola intuizione del Sistema 1 prima di agire.
Il Sistema 2 è tendenzialmente "pigro" e accetta la maggior parte delle intuizioni e delle impressioni del Sistema 1 senza un'analisi approfondita.
Il Sistema 1 e il Sistema 2 lavorano sempre in modo indipendente, occupandosi di compiti completamente diversi.
Cosa ci insegna l'esempio dell'illusione di Müller-Lyer (le due linee che sembrano di lunghezza diversa) sul funzionamento della nostra mente?
Anche quando il nostro Sistema 2 (razionale) sa che le linee sono uguali, non possiamo impedire al nostro Sistema 1 (intuitivo) di continuare a vederle diverse.
Una volta che misuriamo le linee e capiamo l'illusione, il nostro cervello impara a vederle immediatamente della stessa lunghezza.
L'illusione dimostra che il pensiero razionale del Sistema 2 può facilmente 'spegnere' le percezioni errate del Sistema 1.
Qual è la strategia più efficace che possiamo adottare per contrastare le "illusioni cognitive" e gli errori del pensiero intuitivo?
Sforzarsi di eliminare completamente il Sistema 1, affidandosi esclusivamente al ragionamento del Sistema 2.
Ignorare sempre le proprie intuizioni, poiché sono la fonte principale di tutti i nostri errori di giudizio.
Imparare a riconoscere le situazioni in cui è probabile commettere errori e, in quei casi, rallentare per attivare l'analisi faticosa del Sistema 2.
1 su 17